Workshop di settembre 2019 _borgo Mezzanone

Il progetto parte dalla maggiore problematica del Comune di Manfredonia, un problema che non è locale ma nazionale, con l’insediamento abusivo di migliaia di extracomunitari nella frazione di Borgo Mezzanone, al confine con il comune di Foggia (a 45 km da Manfredonia e a 15 km da Foggia). L’insediamento abusivo è totalmente privo di condizioni igieniche minime, situato nelle vicinanze del CARA, centro di accoglienza per migranti, il terzo per dimensioni a livello europeo, che ospita 1.500 profughi.
La frazione di Borgo Mezzanone ospita “la pista”, ex centro di accoglienza oggi baraccopoli, una vera e propria città senza regole, con residenti anche da più di dieci anni, di cui molti sono braccianti agricoli sfruttati nei campi della Capitanata. Bar, punti di ristoro, officine per le auto, acqua ed elettricità ‘rubate’, ma nessuna assistenza medica. All’interno ovviamente ci sono problematiche forti legate anche a criminalità diffusa, prostituzione e abusi di vario tipo, oltre alla totale assenza dello stato, che non è più in grado nemmeno di entrare nell’area, ormai terra di nessuno.
L’innovazione proposta ai finanziamenti europei prevede di lavorare con il territorio e con le persone, cercando di trovare soluzioni condivise che riescano ad essere inclusive. La presenza di immigrati è evidentemente eccessiva per l’insediamento, e se si riuscisse in qualche modo ad “alleggerire” l’insediamento, si potrebbe pensare di accompagnare un processo di trasformazione ad una dimensione urbana di ciò che oggi è informale.
Nel sub-appennino dauno, territorio a confine con la Campania, molti borghi sono a rischio di sopravvivenza a causa dello spopolamento inarrestabile, causato anche dalla scarsa economia locale. La perdita dei presidi del territorio ha danni incalcolabili, non soltanto a livello culturale, ma soprattutto perché la mancata “cura” e manutenzione costante, può causare conseguenze anche a causa dell’acuirsi delle problematiche legate ai cambiamenti climatici.
L’idea progettuale su cui si lavorerà nel workshop di settembre è di operare in sinergia da un lato sui borghi dauni e dall’altro sull’insediamento informale di Borgo Mezzanone, definendo spazi di contatto del tipo “community building” che gestiscano un percorso di formazione/informazione in grado di ricollocare parte delle famiglie che oggi vivono in condizioni di estrema insicurezza e totale degrado, nei territori appenninici oggi in abbandono, per contribuire a ripopolarli.

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September 2019 Workshop _borgo Mezzanone

The project starts from the major problem of the Municipality of Manfredonia, a problem that is not local but national, with the abusive settlement of thousands of non-EU citizens in the hamlet of Borgo Mezzanone, on the border with the municipality of Foggia (45 km from Manfredonia and 15 km km from Foggia). The abusive settlement is totally devoid of minimum hygienic conditions, located near the CARA, a reception center for migrants, the third largest in Europe, which hosts 1,500 refugees.
The hamlet of Borgo Mezzanone is home to "the runway", a former reception center, now a shanty town, a real city without rules, with residents for over ten years, many of whom are farm laborers exploited in the Capitanata fields. Bars, refreshment points, car shops, water and electricity "stolen", but no medical assistance. Inside of course there are strong problems also linked to widespread crime, prostitution and various types of abuse, in addition to the total absence of the state, which is no longer even able to enter the area, now no man's land.
The innovation proposed for European funding involves working with the territory and with people, trying to find shared solutions that can be inclusive. The presence of immigrants is evidently excessive for the settlement, and if we could somehow "lighten" the settlement, we could think of accompanying a transformation process to an urban dimension of what is now informal.
In the sub-Apennines dauno, territory bordering Campania, many villages are at risk of survival due to unstoppable depopulation, caused also by the scarce local economy. The loss of the garrisons of the territory has incalculable damages, not only on a cultural level, but above all because the lack of "care" and constant maintenance, can cause consequences also due to the escalation of the problems linked to climate change.
The project idea on which you will work in the September workshop is to work in synergy on the one hand on the villages of Dauni and on the other on the informal settlement of Borgo Mezzanone, defining contact spaces of the "community building" type that manage a path of training / information able to relocate part of the families that today live in conditions of extreme insecurity and total degradation, in the Apennine territories now abandoned, to help repopulate them.